Giuseppe Amata, Salvatore Notarrigo         ENERGIA E AMBIENTE – C. U. E. C. M.     QUARTA DI COPERTINA

                                                       Una ridefinizione della teoria economica

 

Non esiste un «problema energetico», perché di energia è possibile aver­ne più di quanto il nostro pianeta riesca a sopportarne; esiste invece un «problema entropico», perché l’inquinamento generale e complessivo cau­sato dagli esorbitanti consumi energetici è ormai tale da far temere una crisi generale economico-ecologica irreversibile.

Sono queste le conclusioni — e però rappresentano l’inizio per ulteriori analisi dato che l’approccio al problema avviene ora con modalità e pro­spettiva diverse rispetto all’usualità del passato — alle quali pervengono gli autori di questo volume che nasce dalla collaborazione di un fisico (Salvatore Notarrigo è professore ordinario di Fisica Superiore nella Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali) e di un economista (Giuseppe Amata è professore associato di Estimo nella Facoltà di Ingegneria), en­trambi dell’Università di Catania.

Caratterizzato da assoluto rigore scientifico — che si contrappone alle asserzioni pseudo‑scientifiche volte soprattutto ad influenzare l’opinione pubblica e gli organismi decisionali, col preciso intento di sollecitare e giu­stificare determinate politiche di intervento nell’assai delicato settore energetico — “Energia e Ambiente” risponde ad alcuni dei principali quesi­ti della nostra epoca. Propone, infatti, un modello teorico dal quale scaturi­sce la necessità di sostituire l’attuale sviluppo economico — che, portan­do con sé una paurosa crescita dell’entropia, ci conduce inesorabilmente ad un degrado ecologico senza possibilità di inversione — con uno svilup­po economico che punti sulla diminuzione dell’entropia nell’ecosfera, avendo come obiettivi il “valore sociale”, identificato con la negaentropìa, e la necessità della sua assunzione a «categoria dominante», storicamente determinata, propria della fase storica della transizione dalla formazione sociale capitalistica, in piena crisi senza ritorno, alla formazione sociale socialista, ancora da realizzare. (s.m.).